L'esperienza medica degli esperti La Vitola e Aiello. La dirigente scolastica: 'Serve promuovere il diritto di essere considerato uguale agli altri e diverso insieme agli altri'
In occasione della settimana per l’Autismo, giovedì scorso l’Istituto comprensivo di Marcellinara ha organizzato un convegno al quale hanno partecipato Antonio La Vitola, direttore dell’Unità operativa complessa di Neuropsichiatria infantile di Catanzaro e Maria Giovanna Aiello, psicologa –dirigente- Uoc Neuropsichiatria Infantile.
La giornata di studi, voluta dalla dirigente scolastica Amelia Roberto, segue quello del 14 Febbraio sui Dsa.
Alla presenza di docenti e genitori la dirigente ha ribadito che l’Istituto da lei diretto è da sempre attento al processo di inclusione degli alunni con l’obiettivo di “promuovere il diritto di essere considerato uguale agli altri e diverso insieme agli altri”, con la consapevolezza che la scuola diventa migliore solo se riesce a fare diventare migliore l’educazione di tutti i bambini che la frequentano. Ogni giorno i docenti sono impegnati a far sentire nella scuola ogni persona parte del tutto, appartenente all’ambiente che vive quotidianamente, nel rispetto della propria individualità; dove l’individualità è fatta di “differenze”: perchè una scuola è inclusiva quando essa vive e insegna a vivere con le differenze.
Durante il loro intervento sia il dottor La Vitola che la dottoressa Aiello hanno presentato il disturbo dal punto di vista clinico e psicologico hanno posto l’attenzione su quanto sia importante creare una rete fra famiglia, scuola, centri specializzati perché, solo attraverso questa alleanza si possono aiutare i bambini con autismo a diventare adulti sempre più autonomi e realizzare per loro progetti di vita indipendente.
Molto toccante la testimonianza di un genitore di un bambino affetto da disturbo dello spettro autistico che ha raccontato ai presenti la sua esperienza, ringraziando sia l’Unità operativa diretta dal dottor La Vitola che segue il suo bimbo, sia la scuola di Marcellinara e ribadendo l’importanza della collaborazione fra scuola, famiglia e il centro di neuropsichiatria, anche se, con molta amarezza, ha affermato che, a causa di una strutturazione non sempre adeguata del sistema socio sanitario, gli strumenti necessari per supportare al meglio i piccoli pazienti e le loro famiglie sono spesso carenti.